Il CEO Sam Altman ha pubblicato un semplice URL su X: chat.com. E se ora clicchi uno dei domini più longevi sul web (registrato nel settembre 1996), ti reindirizza automaticamente a ChatGPT. 🤖

Che bella bomba.

OpenAI ha fatto un’importante mossa strategica con l’acquisizione di chat.com, un dominio di grande valore storico e simbolico nel mondo del digitale. Questo segue il ritorno di ai.com sotto il controllo di OpenAI, dopo un breve passaggio alla società di Elon Musk, xAI. Entrambi gli indirizzi ora conducono a ChatGPT, consolidando l’identità digitale di OpenAI.

A chi apparteneva chat.com e quanto l’avrà pagato lo zio Sam?
Dharmesh Shah, co-fondatore di HubSpot, lo aveva acquistato nel 2023 per circa 15,5 milioni di dollari, credendo fortemente nel futuro delle interfacce conversazionali. Tuttavia, Shah ha successivamente rivenduto il dominio, apparentemente per una somma superiore, in un accordo che potrebbe aver coinvolto azioni di OpenAI. Ergo, chat.com è stato comprato, con molta probabilità anche se la cifra non è stata rivelata, per più di 15,5 milioni di dollari. Niente male, hai capito il CTO indiano.

Questo investimento rappresenta una frazione del capitale di OpenAI, che ha raccolto 6,6 miliardi di dollari, e potrebbe essere parte di una più ampia strategia di semplificazione del brand, eliminando “GPT” dal nome per rendere l’accesso e l’interazione più immediati per gli utenti. La scelta di utilizzare domini di prestigio evidenzia il peso che OpenAI attribuisce alla riconoscibilità e accessibilità della propria tecnologia. Oppure anche solo un vezzo, uno sfizio che si è voluto togliere.

Il campione comunque rimane Musk, con il suo dominio a una lettera, x.com

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