L’elezione di Trump, che ha portato l’S&P 500 a toccare i 6mila punti, mostra come il clima di fiducia stia favorendo determinate società a scapito di altre. Tesla, con un incredibile +58% mensile e +42% settimanale, rappresenta la vera vincitrice di questa fase. Il CEO Elon Musk, noto per il suo potere d’influenza, non ha esitato a usare la sua forza mediatica a favore di Trump, portando la capitalizzazione della sua azienda a oltre 1.000 miliardi di dollari, nonostante non ci siano nuovi fondamentali a giustificare questa ascesa.

💸 Il panorama delle big tech è invece variegato: Amazon e Nvidia segnano nuovi massimi storici, con Nvidia che supera i 3.600 miliardi di capitalizzazione. È ormai la porta d’ingresso al mercato dell’intelligenza artificiale, staccando di oltre 200 miliardi Apple, che non ha tenuto il passo e resta fuori dalla festa del mercato. Anche Microsoft non beneficia a pieno dell’“effetto Trump” e fatica a centrare i massimi. Per i giganti come Apple e Microsoft, le prospettive di crescita degli utili sembrano meno entusiasmanti rispetto al passato.

🔍 Non solo Wall Street, anche le criptovalute sono esplose. Bitcoin ha raggiunto un nuovo record storico a 84mila dollari, spinto da promesse faraoniche fatte da Trump alla comunità cripto. Durante la Bitcoin Conference a Nashville, ha garantito che, se eletto, renderà gli USA la superpotenza del Bitcoin, con misure come il licenziamento di Gary Gensler, presidente della SEC, e la creazione di una riserva strategica di Bitcoin tramite il disegno di legge della senatrice Cynthia Lummis. Questo slancio ha portato anche il valore gestito degli ETF su Bitcoin a superare 100 miliardi di dollari, con investitori di peso come fondi pensione del Michigan e del Wisconsin, stati cruciali per la vittoria di Trump.

🎢 Il mercato cripto sta mostrando una tendenza rialzista forte, con Ethereum in crescita del 35% settimanale e molte altcoin seguendo a ruota. Ma c’è un’avvertenza: il settore è noto per cicli estremi, con ritracciamenti anche del 70% dopo i picchi post-halving. La fomo (fear of missing out) è reale, e il rischio di rincorrere investimenti senza una strategia chiara può rivelarsi pericoloso. Gli anni dell’halving, coincidenti con le elezioni USA, spesso portano un’euforia seguita da correzioni brusche.

⚠️ Il messaggio chiave per gli investitori? Grande entusiasmo, ma attenzione a non farsi travolgere. Mentre il mercato sembra promettere guadagni immediati, la storia ci ricorda che i picchi sono spesso seguiti da rapide discese. Resta fondamentale avere una visione di lungo termine e una gestione consapevole del rischio.

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