Non si può ignorare: ieri Bitcoin ha aggiornato il suo massimo storico a 99.000 dollari, avvicinandosi al traguardo dei 100mila: manca meno dell’1% per raggiungere questa cifra simbolica.
Dopo la vittoria di Trump alle elezioni, Bitcoin ha registrato un’impennata del 45%, portando a un incredibile +120% da inizio anno e a un impressionante +515% dai minimi di 16mila dollari di ottobre 2022.
A questi livelli, la capitalizzazione di mercato della criptovaluta supera i 1.900 miliardi di dollari, scalzando asset come l’argento e persino Saudi Aramco, e piazzandosi al 7° posto tra gli asset globali, subito dietro i giganti come Nvidia e l’oro.
Ovviamente si sono riaccesi i soliti dibattiti: semplice asset d’investimento, oro digitale o mezzo di pagamento alternativo?
Secondo Adam Back, crittografo e figura chiave nella storia delle criptovalute, Bitcoin non diventerà mai un mezzo di pagamento nei Paesi industrializzati, dove il sistema bancario già soddisfa le esigenze del retail e i regolatori si oppongono a questa idea. Più probabile che si affermi come riserva di valore, un “oro digitale”. Tuttavia, nei Paesi meno bancarizzati potrebbe essere utile per disintermediare le rimesse, riducendo i costi delle commissioni.
L’ideale anarchico delle origini però, quello che puntava a una finanza senza intermediari, sembra svanire. La finanza tradizionale si sta appropriando del token, con strumenti come gli ETF gestiti da istituzioni finanziarie. L’utopia della disintermediazione lascia spazio al profitto e alla speculazione con scambi giornalieri superiori a 30 miliardi di dollari e un numero crescente di consulenti finanziari che le consigliano. E qui, secondo me, rischiamo anche grosso ma chi sono io per dire attenzione a eventuali rischi sistemici.
🚀 Altri trend rilevanti:
Dogecoin e le memecoin: il sostegno di Elon Musk, ora parte dell’amministrazione Trump, ha riacceso l’interesse speculativo, con Dogecoin in crescita del 164%.
Solana e il ruolo della blockchain: al centro dell’ecosistema di memecoin, anche Solana ha aggiornato i suoi massimi storici.
Siamo nel pieno di un nuovo clima di euforia che ricorda la bull run del 2020-2021. Ma questa volta, con un maggiore coinvolgimento istituzionale, ci sarà meno volatilità? Oppure assisteremo a un altro ciclo di massimi e minimi estremi?