Non so se te ne sei accorto ma oltre ai dazi, Trump ha (ri)mosso un’altra pedina bella pesante: ha licenziato Rohit Chopra, direttore del Consumer Financial Protection Bureau (CFPB), segnando così la rimozione di una figura chiave dell’amministrazione Biden. Chopra, nominato nel 2021, ha guidato l’agenzia implementando regolamentazioni significative, tra cui:
- Limitazione delle commissioni per scoperto bancario e delle penali per ritardi nei pagamenti con carta di credito.
- Introduzione di normative sull’open banking e sul “compra ora, paga dopo” (BNPL).
- Aumento della supervisione sull’ingresso delle Big Tech nel settore dei pagamenti.
Sotto la sua direzione, il CFPB aveva adottato un approccio aggressivo, citando ad esempio in giudizio grandi banche per frodi legate all’app di pagamento Zelle e multando aziende come Block e Wise.
Considera il CFPB come la somma di Banca d’Italia, Consob, Ivass e anche l’AGCM (Antitrust): un unico ente con ampi poteri. Tagli il vertice, traballa tutto.
La rimozione di Chopra segna sicuramente un cambiamento di rotta, visto che il CFPB sotto la sua guida aveva tenuto una linea dura verso tutto il settore finanziario. Se l’amministrazione Trump dovesse ridurre drasticamente il controllo su banche, fintech e Big Tech nei pagamenti, potrebbero esserci sì meno vincoli per le aziende, ma anche un possibile aumento dei rischi per i consumatori. Che poi magari potrebbero non vedersi nemmeno subito ma tra anni.
Non è detto che sarà il Far West, ma sicuramente ci sarà un riequilibrio a favore del settore finanziario e delle grandi piattaforme, con meno vincoli e meno azioni punitive. Resta da vedere se questa deregolamentazione porterà a maggiore innovazione e concorrenza o se riaprirà la porta a pratiche più aggressive o poco corrette nei confronti degli utenti.
Per ora direttore ad interim: la linea che verrà adottata dal nuoco successore segnerà una nuova rotta.