
DeepSeek rappresenta solo la punta dell’iceberg di un movimento più ampio che vede la Cina emergere come uno dei protagonisti principali nel settore dell’intelligenza artificiale. Nonostante le restrizioni commerciali, il Paese ha dimostrato la capacità di sviluppare modelli avanzati con risorse limitate, contribuendo significativamente all’ecosistema open source e ridefinendo il futuro dell’AI.
Negli ultimi dieci anni, la Cina ha investito massicciamente nel settore, con l’obiettivo dichiarato di diventare un leader mondiale entro il 2030. Il governo ha destinato ingenti fondi attraverso programmi come il “Next Generation Artificial Intelligence Development Plan“, oltre a creare centri di ricerca specializzati come l’Accademia di Intelligenza Artificiale di Pechino e l’Istituto Nazionale per l’Intelligenza Artificiale. Tuttavia, il vero motore della rivoluzione cinese sono le aziende private, che stanno sviluppando modelli generativi in grado di competere con quelli occidentali, spesso con costi inferiori.
Baidu Ernie
Baidu, uno dei colossi tecnologici cinesi, ha sviluppato Ernie Bot, un chatbot AI basato su modelli linguistici avanzati. Sebbene il suo utilizzo sia circoscritto al mercato cinese, Ernie è capace di generare testi complessi, scrivere codice e persino analizzare il tono emozionale di una conversazione. Il suo sviluppo continuo dimostra la volontà della Cina di competere nel campo dell’IA conversazionale.
Alibaba Cloud e Qwen 2.5
Alibaba ha rilasciato la serie di modelli Qwen 2.5, considerata l’equivalente cinese di LLama di Meta. Tra questi, spicca il modulo Coder, con 32 miliardi di parametri, che si posiziona tra i migliori strumenti open source per la generazione di codice. Secondo benchmark indipendenti, questo modello supera in alcune aree ChatGPT-4o e Sonnet 3.5 di Anthropic, dimostrando la crescente competitività delle soluzioni cinesi.
ByteDance e Doubao-1.5-pro
ByteDance, la società madre di TikTok, ha lanciato un modello di AI generativa pensato per il multimedia, in particolare per la creazione di video. Il chatbot Dubao ha già superato in popolarità Ernie Bot, ma la vera innovazione è Jimeng AI, capace di generare brevi video a partire da testi e immagini, offrendo strumenti avanzati ai creativi a un costo contenuto.
Huawei Pangu
Huawei ha posizionato i suoi modelli Pangu AI in settori strategici come il finance, il manifatturiero e l’analisi ambientale. L’ultima versione di Pangu, con oltre 230 miliardi di parametri, introduce funzionalità avanzate, tra cui un assistente per l’ufficio e una nuova generazione di Celia, il suo assistente vocale. Degno di nota è il fatto che DeepSeek R1 utilizzi il chip Ascend 910C di Huawei per l’inferenza, consolidando la sinergia tra le aziende cinesi e la loro strategia a lungo termine.
L’ascesa della Cina nell’intelligenza artificiale non è un fenomeno isolato, ma il risultato di un piano strategico che coinvolge governo e imprese. L’ecosistema AI cinese sta maturando rapidamente, offrendo alternative concrete ai modelli occidentali e ponendo le basi per una competizione globale sempre più intensa. Sullo sfondo, un dragone rosso pronto a riprendersi la scena.