Domani, 6 giugno, la BCE ridurrà i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, avviando una fase di normalizzazione della politica monetaria. Questa decisione segue una serie di dieci (10!) aumenti consecutivi tra luglio 2022 e settembre 2023, che hanno portato il tasso dei depositi dal -0,50% al 4%, un cambiamento necessario per contrastare l’inflazione più alta dagli anni ’70.
É una notizia importante? Sì, perché il taglio, sebbene modesto, segna l’inizio di un cambiamento significativo che influenzerà tutti i settori economici. Con la riduzione dei tassi, ci si aspetta una diminuzione del costo del denaro e potrai (forse) smettere di considerare l’ipotesi di vendere un rene per pagare il mutuo della casa.
I mercati prevedono tre o quattro tagli da 25 punti base ciascuno entro la fine dell’anno, mantenendo quindi condizioni restrittive fino al 2024.
La BCE ha detto che adotterà un approccio basato sui dati, prendendo decisioni “di riunione in riunione” senza impegnarsi in anticipo a causa dell’incertezza e della volatilità dell’inflazione.
La BCE dovrà fare attenzione a non trasformarsi nel pilota della petroliera citato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che se non agisce con largo anticipo, rischia di schiantarsi nel porto. A me l’esempio di Panetta fa venire in mente solo Schettino ma ma speriamo che stavolta la rotta sia decisamente più sicura!
Fonte: ilSole24Ore