L’esperimento è arrivato al capolinea. Nel 2021, El Salvador ha fatto la storia diventando il primo paese al mondo a rendere il Bitcoin una valuta legale. Oggi, meno di quattro anni dopo, torna sui suoi passi. Il Parlamento salvadoregno ha approvato una riforma che revoca lo status di moneta legale della criptovaluta che non ha mai realmente preso piede tra la popolazione.
Un’adozione mai decollata
L’adozione del Bitcoin in El Salvador non ha mai raggiunto i livelli sperati. Dopo il primo anno, solo il 21% dei cittadini utilizzava il portafoglio digitale Chivo, percentuale che nel 2024 è crollata all’8,1%. Il presidente Nayib Bukele, inizialmente il principale promotore della legge, ha ammesso che “il Bitcoin non ha avuto l’adozione che speravamo“.
La nuova legge e cosa cambia
Con la riforma approvata il 29 gennaio 2025, il Bitcoin non sarà più obbligatoriamente accettato per i pagamenti quotidiani e lo Stato non garantirà più la conversione automatica con i dollari. Il governo continuerà a detenere Bitcoin come riserva di investimento, con un portafoglio attuale di circa 6.049 Bitcoin (pari a circa 637,3 milioni di dollari).
Perché El Salvador aveva scelto il Bitcoin
L’adozione del Bitcoin nel 2021 era motivata da tre obiettivi principali:
- Ridurre la dipendenza dalla Federal Reserve americana, dato che il paese utilizza il dollaro USA come valuta ufficiale.
- Abbattere i costi delle rimesse degli emigrati, eliminando le commissioni degli intermediari tradizionali.
- Attirare investimenti nel settore cripto.
Per sostenere l’iniziativa, il governo aveva investito oltre 200 milioni di dollari, installando bancomat dedicati e lanciando il portafoglio digitale Chivo con un bonus di 30 dollari per ogni cittadino che lo scaricava.
L’iniziativa però ha incontrato numerosi ostacoli. Oltre alla scarsa adozione da parte dei cittadini, il progetto è stato coinvolto in scandali legati a corruzione, duplicazione di utenti per riscuotere più volte il bonus iniziale dei 30 dollari e violazioni delle normative anti-riciclaggio. Celebre anche una falla nel sistema che portò al furto di 840.000 dollari.
La crisi economica e il ruolo del FMI
La decisione di revocare lo status legale del Bitcoin arriva in un contesto economico difficile per El Salvador. Il paese ha registrato per il quinto anno consecutivo la crescita più bassa della regione e un deficit commerciale di oltre 8 miliardi di dollari. Inoltre, il 52% della popolazione vive in condizioni di stress alimentare. NOTA BENE: La scelta di tornare indietro sul Bitcoin è stata in gran parte influenzata dal Fondo Monetario Internazionale, che ha concesso un prestito di 1,4 miliardi di dollari al governo salvadoregno in cambio della riforma. Verrbbe quasi a pensare a una sorta di ricatto ma, di nuovo, davvero in pochi stavano utilizzando le cripto.
El Salvador rimane un caso di studio importante per il mondo delle criptovalute. Se da un lato il paese continuerà a investire nel Bitcoin come asset, dall’altro ha chiaramente riconosciuto che il suo utilizzo come moneta legale non ha funzionato. Il sogno di un’economia basata sulle criptovalute si è scontrato con la realtà di un sistema finanziario tradizionale ancora predominante, predante e con le difficoltà quotidiane della popolazione.
Fonti: BBC, Reuters