I resi online nel settore dell’abbigliamento fast fashion hanno raggiunto un valore globale di 550 miliardi di dollari, con l’Europa che si fa carico del 23% di questo valore.
Non è una novità ma si sono riaccesi nuovamenti i riflettori e la Ferragni non c’entra nulla:▶️ In Italia, il 16% degli acquisti online viene restituito, con un costo medio di 13 euro per pacco (fonte: Yocabè)
Secondo un’indagine di Greenpeace Italia e Report, i resi comportano una sovrapproduzione e un impatto ambientale significativo, con il 10% dei resi che finisce in discarica.😵
🚀 Il tasso di reso al dettaglio è aumentato del 63% su base annua.
Questo fenomeno ha spinto alcune aziende a implementare politiche più rigorose sui resi, come l’applicazione di commissioni, come evidenziato dalle misure adottate da H&M e Zara.
Tuttavia, nonostante questi sforzi, il problema dei resi online rimane critico, con un impatto negativo sia sulle finanze delle aziende che sull’ambiente.
È urgente che vengano adottate misure più efficaci per affrontare questa sfida, al fine di ridurre i costi logistici, limitare l’inquinamento ambientale e migliorare la sostenibilità nel settore dell’abbigliamento.
Fonti: Pambianconews Sport, Greenpeace Italia, Report, Osservatorio Yocabè