Microsoft ha recentemente annunciato una pausa nella costruzione del suo imponente data center da 3,3 miliardi di dollari a Mount Pleasant, Wisconsin. Mentre la prima fase del progetto rimane in programma per essere completata entro il 2026, la seconda fase è stata sospesa per permettere all’azienda di “valutare il progetto alla luce di recenti cambiamenti tecnologici“.
Questa decisione riflette l’intento di Microsoft di riconsiderare il design delle sue infrastrutture, influenzato dall’evoluzione tecnologica e dalle attuali esigenze di mercato. Il progetto era destinato a supportare OpenAI nella realizzazione di un supercomputer avanzato, noto come “Stargate”, con un investimento previsto fino a 100 miliardi di dollari
La struttura però è ora in fase di revisione.
La partnership tra Microsoft e OpenAI, avviata nel 2019 ha recentemente mostrato segni di tensione. OpenAI sta cercando di rinegoziare i termini del contratto per ottenere maggiore potenza computazionale a costi più contenuti, mentre Microsoft ha espresso preoccupazioni sull’eccessiva dipendenza dalla tecnologia AI di OpenAI
Non solo. OpenAI sta negoziando per provare a rimuovere una clausola nel suo accordo con Microsoft che limita l’accesso di quest’ultima alle tecnologie avanzate di OpenAI al raggiungimento dell’intelligenza artificiale generale (AGI).
L’obiettivo dichiarato di OpenAI è lo sviluppo dell’Intelligenza Generale Artificiale (AGI), un traguardo che richiede capacità computazionali significative. Tuttavia, alcuni dipendenti di OpenAI hanno segnalato che i limiti infrastrutturali posti da Microsoft potrebbero ritardare il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo, dando vantaggio a concorrenti come Google o Meta.
Nel frattempo, Microsoft si impegna a integrare modelli AI di nuova generazione nei suoi servizi, come Microsoft 365 Copilot. Tuttavia, emergono criticità legate ai costi e alla velocità di elaborazione. Ad esempio, il modello GPT-4 di OpenAI è stato giudicato “troppo lento e costoso” per soddisfare le necessità degli utenti di Copilot.
Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente discusso dei prossimi obiettivi dell’azienda, indicando l’intenzione di andare oltre l’AGI, puntando alla superintelligenza: e chissà quanta “potenza computazionale” avrà bisogna, quanta energia.
Nel frattempo, il 2025 è stato indicato da più fonti come l’anno degli Agenti AI, eredi del successo dei chatbot tra il 2023 e il 2024.