Il riciclaggio di denaro è una minaccia concreta per l’economia sana e la stabilità dei mercati. Il denaro di provenienza illecita, se non adeguatamente contrastato, finisce per infiltrarsi nel tessuto economico, alterando la concorrenza e finanziando attività criminali. Secondo Roberto Garofoli, presidente di Sezione del Consiglio di Stato ( il massimo organo della giustizia amministrativa in Italia), il riciclaggio rappresenta fino al 2,5% del PIL globale, l’1,3% di quello europeo e circa il 2% di quello italiano. Numeri impressionanti, che mostrano la vastità del fenomeno e la necessità di strumenti sempre più avanzati per combatterlo.

Le organizzazioni criminali sfruttano oggi strumenti innovativi come le criptovalute e l’intelligenza artificiale per occultare i flussi finanziari illeciti. Se da un lato la blockchain offre trasparenza nei trasferimenti, dall’altro non sempre garantisce la rintracciabilità dell’origine e della destinazione dei fondi, consentendo a chi ricicla denaro di operare nell’ombra. Anche per questo, la lotta al riciclaggio non può più basarsi solo sugli strumenti tradizionali, ma deve integrarsi con nuove tecnologie e una stretta collaborazione tra istituzioni, aziende e forze dell’ordine.

L’Unione Europea ha risposto con un quadro normativo più strutturato: l’AML Package, entrato in vigore a luglio 2023 e da attuare entro il 2027. Tra le novità principali, prevede l’istituzione dell’Amla, nuova autorità sovranazionale che avrà il compito di coordinare e armonizzare le strategie di contrasto al riciclaggio a livello europeo. É stata anche ampliata la platea dei soggetti obbligati ai controlli antiriciclaggio, includendo settori come le piattaforme crypto e persino le squadre di calcio, considerati sempre più vulnerabili a operazioni finanziarie opache.

Bisogna trovare una quadra, per una maggiore armonizzazione delle regole e delle metodologie investigative, in un quadro di certezza normativa che renda più efficace il contrasto ai flussi illeciti.

E tutti sicuramente confidano nell’AI per individuare operazioni sospette con maggiore tempestività. Poi però salta fuori la parola “privacy” e tutto si rimette in discussione perchè, come evidenziato dagli esperti, l’uso di queste tecnologie dovrà avvenire nel pieno rispetto della privacy e della protezione dei dati, evitando derive che possano compromettere i diritti dei cittadini. Vabbè.

La lotta al riciclaggio richiede collaborazione, innovazione e condivisione di valori. Solo un approccio integrato tra istituzioni, aziende e tecnologia può garantire mercati sicuri, concorrenza leale e la difesa della legalità economica e democratica.

Fonte: IlSole24Ore

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