l verdetto è impietoso: l’Italia chiude il 2024 al 21° posto nello “Sme Digital Growth IndeX”, l’indice realizzato dalla tech company milanese Webidoo che misura il livello di digitalizzazione delle PMI nei 27 Stati membri dell’UE. Una posizione che non solo evidenzia il ritardo del nostro Paese, ma aggrava ulteriormente il divario rispetto agli anni passati: nel 2023 eravamo al 19° posto. 📉
Il punteggio italiano, fermo al 36%, si colloca ben al di sotto della media europea del 40%, con un distacco ancora più marcato dai leader della classifica, come Danimarca (63%), Malta e Svezia. In fondo al ranking troviamo Romania, Bulgaria e Slovacchia, ma il confronto con i Paesi più avanzati suona come un campanello d’allarme 🔔 per il nostro sistema economico.
Le criticità sono evidenti e strutturali. Solo il 18,5% delle PMI italiane è attivo nel commercio elettronico, contro il 38% della Lituania, mostrando quanto il nostro tessuto imprenditoriale fatichi ad abbracciare una trasformazione ormai imprescindibile. 🛒 Anche sul fronte delle competenze digitali il quadro è scoraggiante: le imprese italiane raggiungono appena il 26%, contro una media UE del 33%. Ma la vera nota dolente è l’intelligenza artificiale: appena il 4,7% delle PMI italiane utilizza l’AI, mentre l’Europa nel 2024 ha raggiunto il 7,4%. 🤖
Questi numeri fotografano un’Italia che resta al palo, incapace di colmare il gap con i Paesi più avanzati e, anzi, sempre più in ritardo. Serve un cambio di passo urgente: senza una strategia incisiva per infrastrutture, formazione e innovazione, il rischio è di perdere ulteriore terreno in un mondo sempre più digitale. 🚀