La notizia è ufficiale anche se non sono arrivati commenti dall’azienda: il colosso svedese dei pagamenti Klarna ha rinviato a data da destinarsi la sua tanto attesa IPO al New York Stock Exchange. L’azienda Buy Now, Pay Later puntava a una valutazione di 15 miliardi di dollari, ma ha deciso di mettere in pausa il roadshow previsto per la prossima settimana. (fonte: WSJ).
🔍 Perché?
In due parole: colpa di Trump. La decisione arriva in un momento di forte turbolenza sui mercati globali, scatenata dalle nuove tariffe commerciali imposte dal Presidente a stelle e strisce e dalle contromisure della Cina. Il risultato? L’indice S&P 500 ha perso il 6% in una sola giornata – il peggior crollo dal periodo COVID – con una perdita complessiva di oltre 5.4 trilioni di dollari in capitalizzazione di mercato. Era il 4 aprile 2025.
📉 Non solo Klarna.
Altri nomi importanti hanno congelato i loro piani di quotazione, tra cui StubHub, eToro, Medline Industries e, secondo indiscrezioni, anche Circle (emittente di stablecoin).
Secondo gli esperti, “la finestra IPO è chiusa a doppia mandata”. Ma il blocco non riguarda solo le quotazioni: anche fusioni e acquisizioni stanno rallentando. Un esempio? KKR ha ritirato un’offerta per Gerresheimer AG e Rosebank Industries ha cancellato un’acquisizione da 2 miliardi.
Il settore FinTech, che sperava in una ripresa delle IPO dopo tre anni di calma piatta, si trova di fronte a un bivio. Per Klarna, il rinvio potrebbe accentuare la necessità di dimostrare una redditività sostenibile, soprattutto alla luce del crollo delle azioni di Affirm (-46% da inizio anno).
La verità? Le società FinTech dovranno probabilmente esplorare strade alternative per raccogliere capitali: private equity, partnership strategiche, o addirittura consolidamenti nel settore.
🌪️ Per ora, il sogno della quotazione in Borsa resta sospeso… in pieno “occhio del ciclone”.