Il 31 ottobre 2008, una persona misteriosa conosciuta come Satoshi Nakamoto pubblicò un whitepaper di nove pagine che avrebbe cambiato il mondo. L’idea era semplice, ma rivoluzionaria: un sistema di pagamento online decentralizzato. Senza intermediari (leggi: banche), costi molto più bassi, veloce e altrettanto sicuro.
Da allora, Bitcoin è stato dichiarato “morto” dai media ben 477 volte. Eppure eccoci qui, con Bitcoin che a dicembre 2024 supera la soglia dei 100.000$ e un dibattito sempre più intenso sul suo ruolo futuro nell’economia globale.
Ma come siamo arrivati a questo punto? Ecco una cronologia e alcune riflessioni sui momenti chiave della sua ascesa straordinaria :
2009-2010: Gli albori
Il 3 gennaio 2009 nasce il primo blocco della blockchain di Bitcoin, il “Genesis Block”. All’epoca, Bitcoin era una questione da nerd: si “minava” in casa e si scambiava per beni di poco conto, come nel famoso 22 maggio 2010, quando 10mila Bitcoin furono usati per comprare due pizze.
2011-2013: Dai primi dollari alle bolle iniziali
Nel 2011 Bitcoin supera per la prima volta il valore di 1 dollaro. Nel 2013, con un’esplosione di interesse e volatilità, raggiunge i 1.200 dollari, per poi chiudere l’anno a 800$. Tuttavia, eventi come la chiusura di Silk Road e i divieti cinesi iniziarono a delineare il controverso rapporto tra Bitcoin e le istituzioni.
2020-2021: La svolta istituzionale
Il 2020 segnò l’ingresso degli investitori istituzionali. Michael Saylor di MicroStrategy acquistò 21.454 Bitcoin con i fondi aziendali, seguito da Elon Musk, che ne comprò per 1,5 miliardi di dollari per Tesla.
Con la pandemia e l’infusione di liquidità nei mercati, Bitcoin salì da 5.182$ a quasi 29.000$ nel 2020. Nel 2021 raggiunse nuovi massimi, toccando 67.500$ e segnando un punto di svolta: entrarono in gioco fondi pensione e ETF su Bitcoin. I primi ETF statunitensi sul prezzo spot hanno acquistato in meno di un anno circa 1270 Bitcoin, pari al 6% della fornitura totale prevista.
2022: L’inverno delle cripto
Il 2022 fu un anno nero, segnato dal crollo di progetti come Terra/Luna, dalla bancarotta di Celsius e dal fallimento di FTX. Bitcoin crollò a 15.886$, ma il suo valore intrinseco non venne mai del tutto messo in discussione.
2024: Bitcoin verso un nuovo capitolo
Nel 2024, Bitcoin ha superato i 100.000$ grazie a una combinazione di fattori: l’approvazione degli ETF, il rinnovato interesse istituzionale e un possibile cambio di paradigma.
Bitcoin e i governi: gli acquisti statali
Un’ipotesi che sta facendo discutere è quella dell’accumulo strategico di Bitcoin da parte dei governi. Negli Stati Uniti, la senatrice Cynthia Lummis ha presentato un disegno di legge che prevede un piano per accumulare un milione di Bitcoin in cinque anni, come parte delle riserve statali.
Attualmente, i governi detengono già circa 529mila Bitcoin, pari al 2,5% della quantità massima minabile, provenienti in gran parte da sequestri legati a operazioni contro il crimine. Ma questa potrebbe essere solo l’inizio: il presidente Trump ha dichiarato di voler trasformare gli Stati Uniti nella “capitale mondiale di Bitcoin”.
Esempi come El Salvador e Bhutan stanno dimostrando come Bitcoin possa essere utilizzato anche per scopi strategici. El Salvador lo ha reso valuta legale nel 2021 e detiene oltre 6mila Bitcoin, mentre il Bhutan ne ha accumulati 12mila attraverso operazioni di mining alimentate da energia idroelettrica.
Il percorso inverso
Bitcoin ha seguito un percorso opposto rispetto agli investimenti tradizionali: nato dal basso, è cresciuto grazie agli investitori retail per poi attirare istituzioni e, ora, persino governi. Questo lo pone come una riserva di valore trasversale e potenzialmente migliore dell’oro.
Bitcoin: il futuro è scritto nella blockchain
Il viaggio di Bitcoin è stato lungo e pieno di ostacoli, ma ha dimostrato una resilienza unica. Sarà il prossimo “oro digitale”? Ce lo dirà il tempo. Una cosa è certa: la storia di Bitcoin è appena iniziata.