LA NUOVA PIATTAFORMA PUBBLICITARIA DI PAYPAL
PayPal si rimbocca le maniche e si prepara ad entare nel mondo del puro adv con una piattaforma che sfrutterà i dati delle transazioni generate dai suoi quasi 400 milioni di utenti. L’obiettivo è quello di fare revenue addizionali ma al mercato la soluzione viene presentata come una opportunità per i merchant per vendere più prodotti e servizi, fungendo anche da motore di scoperta per i consumatori.
“Vendite e pubblicità sono profondamente connessi e crediamo che la piattaforma pubblicitaria che stiamo costruendo diventerà un canale di marketing indispensabile per merchant grandi e piccoli,” ha dichiarato Diego Scotti, vicepresidente esecutivo e direttore generale della divisione consumer di PayPal e marketing globale, in un comunicato stampa (https://www.prnewswire.com/news-releases/paypal-announces-new-leaders-to-build-new-advertising-platform-and-accelerate-consumer-product-innovation-302156174.html).
Il fulcro della nuova offerta è la piattaforma avanzata di offerte annunciata a gennaio. Questa piattaforma analizza quasi mezzo trilione di dollari di dati sulle transazioni con l’intelligenza artificiale per generare insight sugli utenti e offrire offerte più personalizzate. 🔥 I merchant pagheranno per le conversioni, non per le impression o i clic, rendendo PayPal un partner pubblicitario potenzialmente attraente nel mercato dei media e in concorrenza con chi offre servizi di affiliziazione e lead generation. L’e-commerce mette le ali.
Dietro le quinte, a muovere i fili, c’è Dr. Mark Grether che si unisce a PayPal da Uber, dove era vicepresidente e direttore generale della divisione pubblicitaria. L’executive ha contribuito a far crescere Uber Advertising in un business da 1 miliardo di dollari che serve più di mezzo milione di inserzionisti a livello globale. In precedenza, ha guidato la strategia di prodotto per il business pubblicitario di Amazon ed è stato un manager di spicco in Sizmek e Xaxis di WPP.
“PayPal è in una posizione unica per plasmare una nuova era di suggerimenti per gli acquisti, aiutando i merchant ad acquisire nuovi clienti e a reingaggiare quelli esistenti,” ha detto Grether in un post su LinkedIn (https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:7201194087289344000/).
PayPal non è il primo soggetto che vuol sfruttare i dati sui pagamenti a scopo pubblicitario. Sempre in america anche il buon JpMorgan sfrutta i dati di prima parte per vendere pubblicità su vari canali.
Dati, dati e ancora dati. Più sono pertinenti, più valgono oro. 🤑
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