Le banche centrali e gli organismi di vigilanza sono sempre più preoccupati per i rischi provenienti dallo shadow banking, ovvero l’insieme di attori finanziari come private equity, assicurazioni e hedge fund, che sfuggono alla regolamentazione bancaria tradizionale. Dopo la crisi del 2008, il sistema bancario è stato iper-regolamentato, spingendo molti asset verso il mondo dello shadow banking.

Nel 2022, gli asset gestiti da queste entità hanno raggiunto 218 trilioni di dollari, pari al 47% delle attività finanziarie globali, più del doppio rispetto al 2009. In Europa, il trend è simile, con asset raddoppiati negli ultimi 14 anni. La parte più preoccupante è quella “ristretta” dello shadow banking, che esclude fondi pensione e assicurazioni, e che a fine 2022 gestiva 63 trilioni di dollari, pari al 78% del PIL mondiale. Aiuto.

L’aumento dei tassi di interesse ha reso questi asset più rischiosi per il sistema finanziario, con il potenziale di contagiare anche le banche tradizionali. Autorità come la BCE, la Fed e l’European Committee for Systemic Risk hanno lanciato avvertimenti su questi pericoli, richiedendo maggiore vigilanza e nuove regole per monitorare l’esposizione delle banche verso questo “sistema bancario ombra”.

Se da una parte abbiamo un sistema bancario più resiliente un nuovo rischio parrebbe essere alle porte: una parte crescente delle attività finanziarie è ora concentrata in entità meno regolamentate e speriamo che non vi sia nessuna tessera del domino che cominci a cascare…

Fonte: Il Sole24Ore

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