Poste Italiane sorprende tutti e sigla un accordo con Vivendi, rilevando un ulteriore 15% di TIM per un investimento di 684 milioni di euro. Con questa operazione, il gruppo guidato da Matteo Del Fante arriva al 24,81% del capitale ordinario, posizionandosi come primo azionista, senza superare la soglia d’Opa. Sembra quasi una partita a pac-man.

🎯 Obiettivo? Essere un socio industriale di lungo periodo, creare sinergie tra TIM e Poste e rafforzare il mercato delle telecomunicazioni in Italia. E, attenzione, attenzione, si parla già di un possibile accordo con Iliad per una riorganizzazione della divisione consumer di TIM.

🔜 Dal 1° gennaio 2026, Postepay potrebbe accedere alla rete mobile TIM, mentre si valutano collaborazioni in ICT, media, finanza, pagamenti e persino energia.

Bella mossa industriale e anche una maggior tutela dei “nostri” investimenti pubblici: essendo Poste Italiane una società a partecipazione statale, l’investimento in TIM rappresenta un’opportunità per il governo italiano di mantenere il controllo su un asset strategico nazionale, garantendo che le decisioni aziendali siano allineate con gli interessi pubblici. Sperem.