Non ci sono più le mezze stagioni, vengono a mancare le certezze di una vita: Monte Carlo non sarà più un paradiso offshore ma si vuole mettere in regola. Entro fine anno si saprà se ci sarà riuscito.

A lungo percepito come un simbolo di esclusività e vantaggi fiscali, la città di Sinner sta vivendo una trasformazione epocale. Da enclave “offshore”, associata al passato, oggi punta a diventare un riferimento “onshore”, grazie (leggi: a causa) a un sistema finanziario sempre più trasparente e conforme agli standard globali.

A pochi giorni dalla valutazione di Moneyval, l’organo del Consiglio d’Europa per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, il Principato si gioca una partita cruciale: uscire dalla “grey-list”, che attualmente identifica le sue transazioni finanziarie come “sospette”. È un passaggio che cambierà la percezione internazionale di Monaco, rafforzandone la credibilità come hub economico e finanziario.

Le riforme in atto
Negli ultimi anni, il Principato ha intrapreso un percorso di rinnovamento significativo:

  • Ha rafforzato le sue autorità di controllo antiriciclaggio, aumentando il personale dedicato da 16 a 80 unità in pochi mesi;
  • Ha creato nuove sezioni giudiziarie specifiche per i reati finanziari;
  • Si è impegnato in una stretta collaborazione con le autorità francesi, adottando un sistema di monitoraggio congiunto che garantisce standard elevati di sicurezza finanziaria.

Un’economia più che solida
Nonostante l’assenza di imposte dirette per i 39.000 residenti, Monaco si distingue per una gestione virtuosa delle risorse:

  • Il PIL del Principato sfiora i 9 miliardi di euro;
  • Il bilancio statale, storicamente in eccedenza, ha permesso di accumulare un Fondo di Riserva Costituzionale di 7 miliardi di euro;
  • Il debito pubblico è pari a zero, un risultato quasi unico a livello globale.

Progetti visionari come Mareterra, una penisola strappata al Mediterraneo con immobili venduti fino a 100.000 €/m² (già sold out), rappresentano il nuovo volto di Monaco: un mix di innovazione, sostenibilità e lusso, simbolo della sua capacità di reinventarsi senza rinunciare alla sua identità, conosciuta però solo dai ricchi del pianeta..


Questa trasformazione non è solo una questione di numeri o normative, ma un cambio di paradigma. Monaco vuol dimostrare che è possibile coniugare una crescita economica con trasparenza e sostenibilità. Diventare un modello di eccellenza onshore significa abbracciare le sfide del futuro, rafforzando la propria attrattiva per investitori, imprenditori e residenti di tutto il mondo.

La domanda che rimane è: quanto inciderà tutto questo sulla percezione globale di Monte Carlo come hub finanziario? E quali altre economie seguiranno il suo esempio? Oppure: i capitali del Principato si sposteranno in massa?

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