Cinque dei dieci principali paradisi fiscali utilizzati dalle multinazionali per eludere le imposte si trovano in Europa: Svizzera, Olanda, Jersey, Irlanda e Lussemburgo. L’Irlanda è entrata per la prima volta tra i primi dieci, peggiorando la situazione dell’Europa rispetto al 2021. A dominare la classifica si trovano tre territori britannici d’oltremare: Isole Vergini Britanniche, Isole Cayman e Bermuda. La vera festa è qui.

Secondo l’ultimo Corporate Tax Haven Index, quasi metà degli investimenti esteri diretti delle multinazionali transita attraverso questi paradisi fiscali. Questi “investimenti fantasma” non lasciano impronta economica, ma servono a ridurre le imposte.

I paradisi fiscali britannici sono i veri fuoriclasse, con le Isole Vergini e le Cayman che non impongono imposte sulle imprese e Bermuda che ci prova con una “minimum tax light”. Questi paradisi costano 84 miliardi di dollari in imposte non pagate ogni anno. E se aggiungiamo gli evasori individuali, la cifra sale a 169 miliardi. A livello globale, si prevede che i paradisi fiscali costeranno agli Stati 4,8 trilioni di dollari nel prossimo decennio.

Alcuni Stati dell’UE, tra cui Belgio, Danimarca, Italia e Portogallo, hanno migliorato le loro normative fiscali, ma altre giurisdizioni, come l’Irlanda, sono rimaste indietro, facilitando le pratiche di elusione fiscale delle grandi corporation.

Come direbbe qualcuno: “Ci sono solo due certezze nella vita: la morte e le tasse… a meno che tu non abbia una sede alle Isole Cayman” 😎

Fonte: IlSole24Ore