Sembra proprio che Revolut, il gigante fintech con sede a Londra che di recente ha raggiunto una valutazione stratosferica di 45 miliardi di dollari, sia nelle fasi avanzate dello sviluppo della sua stablecoin.
L’azienda, che è sempre sotto il faro del regolatore, punta a espandere la sua offerta di criptovalute adottando un approccio conforme alle norme in modo anche da garantire ai suoi clienti un accesso “sicuro” verso il mondo delle criptovalute (e legarli sempre di più a sè).
Secondo il Cryptonomist, l’arrivo di una stablecoin rappresenterebbe anche una solida base su cui costruire ulteriori innovazioni. Potrebbe, ad esempio, facilitare la creazione di servizi di prestito o staking, dove gli utenti potrebbero guadagnare interessi sulla stablecoin stessa. Inoltre, potrebbe essere utilizzata per creare un sistema di fedeltà o premi basato su blockchain, incentivando i clienti a utilizzare maggiormente l’ecosistema Revolut.
Se confermato, questo ingresso segue il lancio da parte di PayPal di PYUSD nel 2023, che è diventata la quarta stablecoin più grande con una capitalizzazione di mercato superiore a 730 milioni di dollari.
Il mercato globale delle stablecoin è dominato oggi da Tether con USDT (capitalizzazione di 119 miliardi di dollari) e da Circle con USDC.
L’uso delle stablecoin sta crescendo rapidamente, con un valore stimato di 3,7 trilioni di dollari regolati tramite stablecoin nel 2023 e 2,62 trilioni solo nella prima metà del 2024.
Ancora più importante, il settore delle stablecoin si è dimostrato altamente redditizio, con Tether che ha riportato un profitto di 5,2 miliardi di dollari nella prima metà del 2024. Questi token, solitamente ancorati a beni reali come il dollaro statunitense, generano spesso redditi stabili investendo in debito emesso dai governi.
Nota bene: la domanda di stablecoin è particolarmente forte nei mercati emergenti, dove forniscono accesso a beni denominati in dollari e facilitano i pagamenti transfrontalieri; un sondaggio di YouGov ha rilevato che il 47% degli utenti di criptovalute nei mercati emergenti utilizza principalmente stablecoin per accedere ai dollari.