Revolut cresce nel B2B con la sua piattaforma Revolut Business. L’azienda ha recentemente annunciato che la sua offerta B2B ha superato i 500 milioni di dollari di ricavi annuali, rappresentando il 15-25% dei ricavi complessivi di Revolut. Quasi un quarto del business con le aziende. É un ottimo segnale perchè crescere nel business-to-business è sia un segno di fiducia sia un bel driver per le revenue.

Lanciato nel 2017, Revolut Business ha rapidamente ampliato la sua portata e ora opera in 40 mercati in tutto il mondo, compreso un recente lancio a Singapore. La piattaforma gestisce oltre 20.000 nuove aziende al mese, elaborando un volume di transazioni mensili di circa 17 miliardi di sterline.

Per rafforzare ulteriormente la sua offerta B2B, Revolut ha introdotto Revolut BillPay, una funzione di pagamento automatizzata progettata per semplificare la gestione delle fatture per le aziende. Integrato con dei software contabili popolari come Xero, QuickBooks e FreeAgent, BillPay mira a ridurre lo sforzo manuale nell’elaborazione e nel pagamento delle fatture ai fornitori in più di 150 paesi.

Quattro le principali aree coperte da Revolut B2B:

  • Conti aziendali
  • Pagamenti
  • Acquiring
  • Innovazione di prodotto

L’azienda ha inoltre lanciato IBAN locali in diversi mercati europei, introdotto il Push-to-Card per pagamenti rapidi a livello globale e continua a migliorare il suo sistema Revolut Pay per i merchant. Che è ancora poco diffuso in Italia ma c’è.

Stiamo decisamente andando verso piattaforme finanziarie all-in-one che combinano servizi bancari, pagamenti e strumenti di gestione finanziaria. Forse nulla di nuovo ma l’agilità con cui si muove Revolut è impressionante. Il che non è male per due motivi:

  • aumenta la concorrenza, spinge le banche “tradizionali” a fare meglio
  • digitalizza le imprese

E sul secondo punto ne abbiamo molto bisogno. Chiudo con una frase del CEO di VISA europe, Charlotte Hogg che in una intervista di questi giorni ha detto: “due terzi delle pmi europee accetta pagamenti elettronici. Se lo facessero tutte i ricavi potrebbero aumentare di oltre 200 miliardi di euro all’anno in termini reali, di cui il 5%, circa 10 miliardi, a beneficio delle piccole e medie imprese italiane”.

Fonte: Finextra

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