Revolut, la Super App finanziaria globale recentemente valutata 45 miliardi di dollari, sta ampliando strategicamente i suoi servizi per includere il private banking, segnando un’evoluzione significativa nel suo modello di business.
Un focus sui clienti più facoltosi
La fintech britannica sta attivamente reclutando posizioni chiave per costruire la sua divisione di private banking, rivolgendosi specificamente a individui con asset liquidi superiori a 1 milione di dollari.
Gli annunci di lavoro dell’azienda rivelano piani per un’offerta completa di private banking, includendo ruoli come Responsabile della Gestione delle Relazioni, Consulente Legale e Compliance manager. Queste posizioni si concentreranno sullo sviluppo e la gestione di prodotti d’investimento, servizi di private banking e soluzioni di gestione patrimoniale per individui con un alto patrimonio netto.
La sfida ai colossi del settore
Si strizza l’occhio ai milionari e si intravede un ampliamento (o allontamento) del tradizionale focus di Revolut sul banking per tutti, per le masse. Si va quindi in competizione diretta con istituzioni di private banking consolidate come UBS e Morgan Stanley, oltre a nuovi attori fintech come Alpian e Sidekick.
Un’azienda in rapida crescita
L’iniziativa arriva in un momento in cui Revolut ha raggiunto una crescita bella decisa, contando 50 milioni di clienti a livello globale, con il 20% basato nel suo mercato domestico (UK).
Una strategia per un’offerta finanziaria completa
L’espansione nel private banking è in linea con la strategia più ampia di Revolut di diventare una piattaforma finanziaria completa. L’azienda ha già dimostrato il suo impegno nella crescita attraverso varie iniziative, tra cui:
- L’introduzione di nuove misure di sicurezza anti-frode per i clienti di criptovalute.
- L’espansione dei suoi servizi di trading nel Regno Unito.
- L’estensione del suo exchange di criptovalute nei mercati europei.
Revolut sfrutterà la sua esperienza tecnologica per differenziare i suoi servizi di private banking. Il track record dell’azienda in aree come il trading di criptovalute e il suo assistente finanziario basato sull’intelligenza artificiale potrebbero fornire vantaggi unici nel servire clienti facoltosi che cercano sia servizi di gestione patrimoniale tradizionali che l’esposizione a nuove opportunità di investimento.
Se è vero però che i clienti facoltosi di nuova generazione preferiscono interfacce digitali, desiderano comunque un servizio personalizzato: riuscirà Revolut a mettere in pista valide risorse (umane, non AI) a supporto?