Questa è bella grossa ed è venuta fuori solo qualche ora fa dal Financial Times: Revolut, la grande fintech con sede nel Regno Unito, sta pianificando una vendita significativa di azioni che potrebbe portare la valutazione della società a oltre 40 miliardi di dollari. Questa mossa, in un momento difficile per le aziende fintech europee, rafforzerebbe la posizione di Revolut come la startup più preziosa d’Europa. La società sta collaborando con Morgan Stanley per vendere circa 500 milioni di dollari di azioni esistenti, comprese quelle detenute dai dipendenti. Se le cosa andasse in porto, questa valutazione rappresenterebbe un aumento di oltre il 20% rispetto alla valutazione precedente di 33 miliardi di dollari ottenuta nel 2021 e la metterebbe allo stesso livello di banche tradizionali come NatWest (banca commerciale britannica) e Société Générale.

Fondata nel 2015 da Nikolay Storonsky e Vlad Yatsenko, Revolut ha subito avuto una rapida crescita, acquisendo circa 40 milioni di clienti a livello globale, con un terzo nel Regno Unito. Ha superato i concorrenti UK come Monzo e Starling in termini di acquisizione clienti ed espansione internazionale. Tuttavia, nonostante questa crescita impressionante, Revolut non ha ancora ottenuto una licenza bancaria nel Regno Unito, un processo in corso da oltre tre anni. Questa licenza è cruciale per espandere i suoi servizi nel mondo dei prestiti/mutui e aumentare la redditività nel suo mercato principale.

Dal punto di vista finanziario, Revolut ha registrato una perdita nel 2022 a causa del calo dei profitti derivanti dal trading di criptovalute e dell’aumento dei costi, anche se il 2023 ha mostrato miglioramenti. Il modello di business dell’azienda, che monetizza principalmente attraverso le commissioni di interscambio piuttosto che tramite i prestiti/mutui, ha portato a un ricavo medio per utente (ARPU) storicamente più basso rispetto ai concorrenti. Nonostante ciò, l’ARPU è cresciuto da 45 dollari nel 2022 a 59 dollari nel 2023.

La vendita pianificata di azioni, comprese quelle detenute dai dipendenti, offre una rara opportunità per i primi entrati in azienda di liquidare le loro partecipazioni, con potenziali guadagni finanziari davvero significativi. Raggiungere una valutazione di 40 miliardi di dollari potrebbe aumentare la fiducia degli investitori nel settore fintech e spingere Revolut ad accelerare la redditività e diversificare le fonti di reddito oltre il trading di criptovalute.

Vediamo se va in porto.

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