Alla fine, proprio in zona cesarani, la proroga è arrivata.Un po’ il solito pasticcio italiano, fosse successo in una azienda, sarebbero state licenziate delle persone, e invece. Il Consiglio dei Ministri ha rinviato l’obbligo di stipulare una polizza contro le calamità naturali, con scadenze scaglionate a seconda delle dimensioni aziendali:
✅ Grandi imprese: obbligo confermato dal 1° aprile, ma senza sanzioni per i primi 90 giorni.
✅ Medie imprese: slitta al 1° ottobre 2025.
✅ Micro e piccole imprese: rinvio al 1° gennaio 2026.
🔹 Il rinvio era necessario: il decreto attuativo è stato pubblicato solo il 28 febbraio, senza un’adeguata fase di confronto. Le imprese non hanno avuto tempo per valutare le offerte assicurative, con prezzi molto variabili e calcolati in base al rischio geografico.
🔹 Ancora molte incertezze su costi, coperture e meccanismi di valutazione del rischio. Il mondo bancario potrebbe giocare un ruolo chiave, ma resta da capire come verrà gestito il credito per le imprese non assicurate.
Ci sono ancora molti nodi da sciogliere nel rapporto tra imprese e compagnie assicurative sulle polizze catastrofali:
1️⃣ Costo delle polizze e differenze di prezzo
🔹 I premi assicurativi variano enormemente in base alla compagnia e alla zona geografica.
🔹 Alcune imprese si sono viste proporre polizze con costi che vanno da 5.000 a 15.000 euro all’anno per un bene assicurato da 1.000 euro.
🔹 La mancanza di criteri uniformi di valutazione del rischio rende difficile per le aziende confrontare le offerte in modo trasparente.
2️⃣ Copertura assicurativa non chiara
🔹 Copertura alluvionale: alcune polizze coprono solo eventi specifici (tracimazione o sversamento dei fiumi), ma non le cosiddette “bombe d’acqua”, che richiedono integrazioni costose.
🔹 Mancanza di una definizione univoca del rischio: ogni compagnia ha i propri calcoli attuariali, e non esiste un organismo di controllo che standardizzi i criteri, come avviene per le bollette elettriche o la RCA auto.
3️⃣ Rischio di impatto sul credito
🔹 Le banche potrebbero bloccare finanziamenti alle imprese non assicurate, perché considerate a maggior rischio di insolvenza.
🔹 Non è chiaro come si comporteranno gli istituti di credito nei confronti di chi non stipula la polizza nei tempi previsti.
4️⃣ Questioni normative e contrattuali
🔹 Chi deve stipulare la polizza? In caso di leasing o affitto, non è chiaro se il premio debba essere pagato dal locatario o dal locatore.
🔹 Regole per le perizie post-evento: attualmente sembrano troppo soggettive, con il rischio che alcune aziende si vedano rifiutare il risarcimento per dettagli burocratici.
🔹 Mancanza di certezze sulla validità delle modifiche aziendali (es. installazione di nuove finestre o impianti): le imprese temono di essere penalizzate se non rispettano criteri non chiariti a monte.
👉 Questa proroga è un’opportunità per imprese e istituzioni di trovare soluzioni equilibrate, evitando che l’assicurazione diventi un onere insostenibile. Ora serve un quadro normativo chiaro e omogeneo, che dia certezze a chi deve proteggere il proprio business.