Che sberla: la Starling Bank, una banca digitale in forte crescita con sede in UK, è stata sanzionata con una multa da 29 milioni di sterline dalla Financial Conduct Authority (FCA) a causa di gravi carenze nei suoi sistemi di prevenzione dei crimini finanziari.
La sanzione è il risultato di un’indagine della FCA, che ha evidenziato gravi falle nei processi di antiriciclaggio (AML), Know Your Customer (KYC) e di prevenzione del finanziamento al terrorismo (CTF) tra il 2021 e il 2023.
In sostanza, la Starling Bank non è riuscita a stare al passo con la sua rapida espansione: il numero di clienti è passato da poche decine di migliaia nel 2017 a 3,6 milioni nel 2023. Gestire un volume così alto di onboarding… ha i suoi costi e la neo banca, evidentemente, non aveva investito in modo adeguato. Qualcosa è andato storto, con troppi conti aperti per clienti ad alto rischio.
A seguito dei risultati della FCA, Starling Bank ha chiesto scusa per le mancanze e ha affermato di aver investito significative risorse per migliorare i suoi sistemi e controlli (già sentita questa cosa, n volte negli ultimi anni).
Starling Bank non è cercamente la prima nè l’ultima a ricevere multe di questo tipo. Certo però che 29 milioni di sterline sono pur sempre e dannatamente 29 milioni di sterline.
L’azione della FCA contro Starling mette in evidenza una crescente attenzione da parte dei regolatori verso le banche digitali e i loro sistemi di conformità. Anche altre neobanche e FinTech potrebbero affrontare indagini simili e potenziali sanzioni se i loro controlli risultassero inadeguati. Il perimetro del terreno di gioco è ben delineato e non si può scendere in campo con troppa leggerezza.
Il caso sottolinea nuovamente le difficoltà (leggi: costi) che le istituzioni finanziarie in rapida crescita affrontano nel rafforzare le loro funzioni di conformità mentre acquisiscono nuovi clienti a ritmi sostenuti. Questo potrebbe portare a strategie di crescita più prudenti nel settore.
Potremmo assistee ad un aumento degli investimenti in soluzioni tecnologiche di regolamentazione (RegTech) da parte sia delle banche tradizionali che delle FinTech, per garantire sistemi di conformità solidi e scalabili ma la verità è che si sgomita e si prova a primeggiare sottovalutando i rischi.
Con i regolatori che continuano a intensificare la lotta contro i crimini finanziari, o si mette la conformità al primo posto, o si rischia di uscire dal business.
Fonte: FinanacialIT