Stripe ha lanciato una soluzione di adaptive pricing per aiutare i merchant a presentare ai propri clienti finali le valute locali preferite in oltre 150 paesi. L’e-commerce ha bisogno di un fine tuning continuo.
Gli utenti di Stripe che utilizzano Checkout o Payment Links possono attivare Adaptive Pricing con un solo clic nella loro dashboard, utilizzando i tassi di cambio forniti da Stripe.
La soluzione calcola automaticamente i prezzi locali e gestisce la conversione delle valute, con l’obiettivo di aumentare le entrate internazionali di una media del +17%. Stripe supporta i merchant in oltre 50 paesi, consentendo loro di presentare le valute locali ai clienti in più di 150 paesi in tutto il mondo, e di lavorare perfettamente con vari metodi di pagamento locali come Alipay, Bancontact, EPS, iDEAL, WeChat Pay e altri (manca ancora MyBank ma forse prima o poi…).
La soluzione è progettata per aumentare i tassi di conversione, garantire la conformità normativa e sbloccare metodi di pagamento locali che richiedono la presentazione in valuta locale. È una evoluzione di quello che già prima chiamavano “Automatic Currency Conversion).
“È sorprendente quanto sia accessibile il potenziale inespresso nei pagamenti” – ha affermato Abhinav Tiwari, responsabile del prodotto per la suite di checkout ottimizzata di Stripe. “Gli acquirenti online stanno acquistando sempre più beni a livello internazionale, e abbiamo osservato un aumento medio del +17,8% delle entrate transfrontaliere per le aziende che utilizzano Adaptive Pricing.“
Secondo i risultati di Stripe, il 90% dei clienti sceglie di completare il checkout nella propria valuta locale quando ne ha l’opzione.
Ergo: cercate di non farvi sfuggire i vostri prospect, servitegliela semplice e su un piatto d’argento.
Ma… costa l’adaptive pricing? Sì: il merchant paga 1-2% di commissione cambio valuta oltre alle altre commissioni dovute a seconda del metodo di pagamento utilizzato mentre l’acquirente un 2% fisso (sempre come commissione cambio valuta). Bel business.