La parola “stablecoin” sarà anche difficile da pronunciare ma questo non ha certo fermato Stripe dal provarci: da qualche giorno i merchant americani possono ricevere pagamenti anche con questa forma di pagamento. E in meno di 24 ore – dichiara Stripe – sono state effettuati degli acquisti da oltre 70 paesi nel mondo.
Già perchè l’obiettivo di farsi pagare in stablecoin è quello di utilizzare una “moneta” universale, con bassi costi di transazione, che possa essere in mano a chiunque e ovunque.
Passo indietro veloce: che cosa sono le stablecoin? Le stablecoin sono criptovalute il cui valore è ancorato a un asset di riserva stabile, come una valuta fiat nazionale o una risorsa esterna. Il termine “stablecoin” deriva dall’unione delle parole “stable” (stabile) e “coin” (moneta), sottolineando la stabilità come caratteristica chiave (un maggiore approfondimento qui),
La funzione “Pay with Crypto” di Stripe permette proprio ai merchant di accettare pagamenti in stablecoin che vengono convertiti in fiat (in questo caso in dollari) sul saldo di Stripe al costo di 1,5% del transato.
Questa opzione aiuta Stripe a offrire ai merchant un nuovo modo per accettare pagamenti da tutto il mondo, mentre comunque lavora per continuare ad aggiungere metodi di pagamento locali.
“Il nostro business model è fare ciò che le aziende online desiderano; e loro vogliono raggiungere più clienti a costi inferiori,” ha scritto Jeff Weinstein, responsabile del prodotto, in un post su X. “Le stablecoin, sebbene ancora all’inizio, mostrano alcuni segnali che possono aiutare a raggiungere questo obiettivo.”
Stripe ad aprile aveva dichiarato che avrebbe ripristinato i pagamenti in criptovaluta dopo averli sospesi nel 2018 e direi che ha mantenuto la parola. Probabilmente sta anche cercando di accodarsi a Paypal che sta facendo la stessa cosa. Le stablecoin stanno andando decisamente in Hype.
Nella foto, scattata ieri, mi vedi proprio con il team di Stripe, per ragionare su come lanciare MyBank a livello planetario. Vabbè, mi accontento anche solo per Italia, Spagna, Portogallo e Belgio, inziamo così dai 😉