Un meeting di enorme portata ha segnato le cronache: Masayoshi Son, fondatore di SoftBank, multinazionale giapponese e tra le più grandi holding di investimento al mondo, ha annunciato un piano ambizioso da 100 miliardi di dollari e 100.000 nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti, con l’obiettivo di concentrarsi su intelligenza artificiale e tecnologie emergenti.

L’annuncio è avvenuto a Mar-a-Lago, alla presenza di Donald Trump, che ha subito rilanciato: “Facciamo 200 miliardi?”. E Son, scherzando, ha risposto: “Gran negoziatore”.

Trump, alla vigilia del suo nuovo mandato, punta a incentivare gli investimenti in patria attraverso sgravi fiscali, deregulation e permessi agevolati per chi investe almeno un miliardo di dollari.

Non è la prima volta che Son si impegna con Trump, ma questa promessa supera di gran lunga i 50 miliardi annunciati nel 2016. Restano dubbi sulla fattibilità: SoftBank dispone di 30 miliardi in contanti e potrebbe aver bisogno di partner. Inoltre, le esperienze passate con investimenti come WeWork e Foxconn non sempre hanno mantenuto le aspettative.

Tra battute e promesse, resta da vedere se questa iniziativa sarà un successo o un altro esempio di promesse irrealizzate ma è certo che Trump sta catalizzando l’attenzione dei CEO di tutto il mondo.

Già perchè in pellegrinaggio sono passati anche:

  • Mark Zuckerberg (Meta): ha fatto tappa a Mar-a-Lago, mentre Meta ha donato un milione di dollari alla festa inaugurale di Trump.
  • Jeff Bezos (Amazon): un tempo in conflitto con Trump, ora vicino a Ivanka Trump e Jared Kushner. Anche Amazon ha contribuito alla festa inaugurale.
  • Tim Cook (Apple): ha partecipato a cene con Trump.
  • Sundar Pichai e Sergey Brin (Google): anch’essi ospiti di incontri con l’ex presidente.
  • Sam Altman (OpenAI): ha donato un milione di dollari per sostenere l’inaugurazione di Trump, definendolo il “Presidente che porterà l’America nell’era dell’intelligenza artificiale.
  • I vari “Leader di Visa, Goldman Sachs, Charles Schwab, e Citadel, che si sono presentati al New York Stock Exchange durante una visita di Trump.

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