E la soglia è quella dei 750 milioni di euro.

Sono soggetti passivi dell’imposta sui servizi digitali, nota come “web tax” o “digital service tax” le imprese che generano ricavi da servizi digitali nel territorio italiano e che, singolarmente o come gruppo, abbiano realizzato nell’anno solare precedente un fatturato complessivo di almeno 750 milioni di euro a livello globale.

L’imposta sui servizi digitali ha un’aliquota del 3% e si applica a tutte le aziende che offrono servizi digitali, comprese attività legate alla pubblicità online, alle piattaforme di e-commerce e ai servizi di streaming.

Alla Camera è stata eliminata la soglia “nazionale” di 5,5 milioni di euro.

La “soglia nazionale” era un requisito aggiuntivo previsto inizialmente per l’applicazione dell’imposta sui servizi digitali. Stabiliva che l’azienda, oltre a raggiungere la soglia globale di 750 milioni di euro di ricavi complessivi, dovesse anche generare almeno 5,5 milioni di euro di ricavi derivanti da servizi digitali in Italia nell’anno solare precedente.

Con l’eliminazione di questa soglia, l’imposta si applica alle aziende che soddisfano solo il criterio del fatturato globale, semplificando i requisiti.

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