Il progetto Worldcoin, co-fondato nel 2023 da Sam Altman, Max Novendstern e Alex Blania, mira a creare un sistema di identità digitale globale basato sulla biometria dell’iride e associato a una criptovaluta, WLD.

Gli utenti possono verificare la loro unicità e umanità attraverso un dispositivo chiamato “Orb“, che scansiona l’iride e genera un “World ID”. Worldcoin si propone di risolvere la sfida di distinguere tra esseri umani e intelligenza artificiale nel mondo digitale, preservando la privacy degli utenti. Tuttavia, il progetto ha sollevato dubbi riguardo alla sicurezza dei dati biometrici e alla concentrazione di potere nelle mani di un soggetto privato.

Lo spiega molto bene Paolo Benanti in un articolo pubblicato sul IlSole24Ore facendo un paragone molto efficace e anche preoccupante:

Durante l’occupazione nazista nei Paesi Bassi, circa 107.000 ebrei furono deportati verso i campi di sterminio, con soli 5.450 sopravvissuti. Questo rappresenta una percentuale di vittime del 73% rispetto alla popolazione ebraica presente nel paese all’inizio della guerra. Questo dato è in forte contrasto con il 24% in Francia e il 18% in Italia e ha spesso fatto chiedere come mai in un paese ritenuto tollerante come l’Olanda si sia potuti arrivare a tali numeri. Come sempre nella storia le ragioni non sono mai semplici ma complessi e plurali; tuttavia, una ragione è connessa all’uso dei dati anagrafici. Durante l’occupazione nazista dei Paesi Bassi, l’anagrafe centralizzata fu utilizzata per perseguire gli ebrei in modo sistematico ed efficiente. Dopo l’invasione, le autorità naziste sfruttarono l’esistente sistema di registrazione della popolazione olandese per identificare e isolare gli ebrei. Pur nella differenza dei tempi, dobbiamo riconoscere che la gestione delle identità potrebbe essere facilmente trasformata in un’arma implacabile per effettuare discriminazioni e negare diritti umani fondamentali se messa al servizio di soggetti di potere non legittimo. Questo ci porta a chiederci se questa concentrazione di dati biometrici nelle mani di un privato più che un’operazione imprenditoriale non debba essere considerata come una concertazione di potere.

fonte: IlSOLE24ORE, 18/09/24

Il messaggio chiave è che, pur riconoscendo il valore di queste tecnologie, è fondamentale stare in guardia rispetto al loro uso, specialmente quando si tratta di dati sensibili come quelli biometrici. Se gestiti da attori privati con scarsa supervisione o controllo democratico, potrebbero trasformarsi in strumenti pericolosi che minano la libertà e i diritti individuali.

Worldcoin (di cui avevo già scritto lo scorso anno), quindi, rappresenta davvero una nuova frontiera tecnologica?

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