Benedetti pagamenti digitali: negli Stati Uniti, il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) ha intentato una causa contro tre delle più grandi banche americane – JPMorgan Chase, Bank of America e Wells Fargo – e contro Early Warning Services, operatore della popolare piattaforma di pagamenti digitali Zelle.

Zelle è una soluzione di pagamento mobile che consente agli utenti di inviare denaro tra loro attraverso un collegamento al loro account bancario e… qual’è l’accusa?

L’aver lanciato il servizio senza adeguate misure di protezione per i consumatori, causando perdite legate a frodi per circa 870 milioni di dollari dal 2017 (anno del lancio di Zelle).

Secondo il CFPB, la competizione con altre app di pagamento come Venmo ha spinto le banche ad accelerare l’implementazione di Zelle, trascurando i protocolli di sicurezza. Tra le frodi più comuni segnalate ci sono:

  • Furto d’identità e accesso non autorizzato ai conti;
  • Trasferimenti fraudolenti, spesso facilitati da una scarsa supervisione degli account.

Le indagini hanno inoltre evidenziato che le banche coinvolte, responsabili del 73% delle transazioni su Zelle, non hanno implementato sufficienti protezioni per prevenire le frodi interne ai loro stessi clienti.
In alcuni casi, le banche hanno persino invitato i clienti vittime di truffe a contattare direttamente i truffatori per chiedere un rimborso.

Ovviamente le banche respingono fermamente le accuse:

  • Bank of America sottolinea che il 99,95% delle transazioni su Zelle avviene senza problemi;
  • JPMorgan Chase definisce la causa un abuso di potere politico da parte del CFPB;
  • Early Warning Services ha dichiarato che le frodi su Zelle sono significativamente diminuite negli ultimi anni, accusando il CFPB di motivazioni politiche.

Questa causa potrebbe segnare un punto di svolta per i pagamenti digitali? Non lo so, i problemi sono sempre gli stessi e vanno da tempo nella solita e unica direzione, ovvero:

  1. Maggiore sicurezza: Il settore FinTech potrebbe accelerare l’adozione di sistemi avanzati di prevenzione delle frodi, come la verifica dell’identità e il rilevamento trasversale delle frodi.
  2. Evoluzione normativa: La vicenda potrebbe portare alla definizione di standard di sicurezza più rigorosi per tutte le piattaforme di pagamento (addio seamless payment?)
  3. Ristrutturazione del mercato: Le banche più piccole potrebbero incontrare difficoltà a sostenere i costi di conformità, aprendo la strada a consolidamenti o nuove collaborazioni.

Questo caso non riguarda solo Zelle e le banche coinvolte, ma anche il futuro del rapporto tra innovazione e sicurezza nei servizi di pagamento. La risoluzione della causa potrebbe ridefinire gli standard di protezione dei consumatori nell’era digitale, influenzando l’intero settore finanziario globale.

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